AI influencer e fitness: la strategia di McFit con Zoe De Biasi
- Sara Lovato
- 21 mar
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 27 mar
Negli ultimi anni, il settore del fitness ha vissuto una trasformazione significativa, grazie alla crescente influenza della comunicazione digitale e all’avvento degli influencer sui social media. Questa evoluzione ha cambiato radicalmente il modo in cui le persone si avvicinano all’attività fisica e al benessere, portando alla nascita di nuove figure di riferimento che ispirano milioni di utenti ogni giorno. Tra queste, una delle novità più interessanti è rappresentata da Zoe De Biasi, la prima AI Fitness Ambassador di MacFit, che si pone l'obiettivo di rivoluzionare il mondo del fitness grazie all’intelligenza artificiale.
L’ascesa degli influencer nel fitness
Negli ultimi dieci anni, l’influencer marketing ha registrato una crescita esponenziale nel settore del fitness. Grazie a piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok, gli appassionati di fitness hanno trovato nuove fonti di ispirazione, consigli e motivazione, trasformando radicalmente il modo in cui affrontano l’allenamento e il benessere.
Gli influencer nel fitness non si limitano più a mostrare le proprie sessioni di allenamento, ma creano community solide e fedeli, fornendo contenuti personalizzati che spaziano da consigli sugli esercizi a piani nutrizionali e suggerimenti per uno stile di vita sano. Questa tendenza ha avuto un impatto significativo sui consumatori, come dimostrano alcuni dati chiave:
✅ Piattaforme predominanti
• Instagram e YouTube sono le piattaforme principali per i fitness influencer, con circa 180 influencer su 400 che utilizzano Instagram come principale canale di comunicazione.
✅ TikTok in forte crescita
• TikTok sta registrando tassi di coinvolgimento tra i più elevati nel settore, grazie alla capacità di creare contenuti brevi e coinvolgenti.
✅ Mercato in espansione
• Secondo un report di Market Research Future, Il mercato globale del fitness virtuale è stato valutato a 16,8 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà 189,2 miliardi di dollari entro il 2032, con un CAGR del 25,9%.
✅ Micro-influencer più coinvolgenti
• I micro-influencer nel fitness (tra 10.000 e 50.000 follower) registrano un tasso medio di coinvolgimento del 3,85%, superiore a quello di influencer con un seguito maggiore. Questo perché i micro-influencer tendono ad avere un rapporto più diretto e autentico con la propria audience, risultando più credibili e capaci di generare interazioni genuine.
✅ Impatto sulle decisioni di acquisto
• Il 65% dei budget di marketing destinati agli influencer nel settore del fitness è previsto in aumento, segno di un crescente ritorno sugli investimenti in questa forma di promozione. Il motivo è che gli utenti tendono ad affidarsi ai consigli degli influencer che seguono, considerando le loro raccomandazioni più autentiche rispetto alla pubblicità tradizionale.
Questi dati dimostrano chiaramente come gli influencer abbiano ridefinito le strategie di marketing nel settore fitness, rendendo la comunicazione più diretta e personale.
MacFit e l’innovazione con l’AI influencer Zoe De Biasi
In questo contesto di continua evoluzione, MacFit ha deciso di fare un passo avanti, introducendo una figura a tratti nuova nel panorama italiano del fitness: Zoe De Biasi, la prima AI Fitness Ambassador in Italia. Questa mossa mira a consolidare la presenza del brand nel mercato digitale, offrendo ai propri utenti un’esperienza ancora più personalizzata e coinvolgente.

Chi è Zoe De Biasi?
Zoe De Biasi è stata presentata come una giovane di 24 anni, studentessa di Scienze Motorie originaria di Torino, che si divide tra la sua città natale e Milano per motivi di studio. Zoe rappresenta una figura moderna e dinamica:
• Look moderno e audace – Zoe incarna uno stile di vita giovane e attivo, diventando un modello di ispirazione per i giovani appassionati di fitness.
• Narrativa coinvolgente – La sua storia è stata costruita per rendere Zoe più autentica e vicina al pubblico, creando un legame emotivo con la community di MacFit.
• Obiettivi chiari – Zoe è stata creata con l’obiettivo di ispirare uno stile di vita sano, basato sull’equilibrio tra corpo e mente, riflettendo i valori di MacFit: determinazione, innovazione e passione per il fitness.
Oltre un semplice avatar digitale
Zoe non è solo un avatar virtuale creato per promuovere prodotti o servizi. La strategia di MacFit prevede di integrare Zoe nella propria squadra di creator e ambassador reali, creando un ponte tra il mondo digitale e quello reale. Zoe parteciperà a eventi, interagirà con la community tramite i social media e sarà protagonista di campagne promozionali, portando il suo messaggio di benessere in modo autentico e coinvolgente.
Il futuro del fitness con l’intelligenza artificiale
La scelta di MacFit di puntare sull’intelligenza artificiale per creare un influencer digitale risponde alla necessità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e alle nuove modalità di comunicazione. L’intelligenza artificiale consente infatti di:
• Personalizzare l’esperienza – Zoe può rispondere alle esigenze degli utenti in tempo reale, offrendo consigli e motivazione personalizzati.
• Interazione continua – A differenza di un influencer umano, Zoe è disponibile 24/7, garantendo una presenza costante nella vita degli utenti.
• Contenuti su misura – Grazie alla tecnologia AI, Zoe è in grado di adattarsi ai trend e alle richieste della community, mantenendo i contenuti sempre freschi, perfetti e pertinenti.
Un AI influencer è sempre attivo. È coerente, perfetto, privo di errori. Non crea crisi, non invecchia, non sbaglia tono.
Ma può davvero generare relazione?
In che misura l’intelligenza artificiale può generare empatia, se non può generare esperienza?
Un volto sintetico può rappresentare un brand. Ma può anche esserne la distanza.
Perché se manca l’umanità – nella voce, nel corpo, nel percorso – manca anche l’identificazione.
E senza identificazione, il brand parla… ma a chi?
MacFit ha scelto di bilanciare questa potenziale mancanza di autenticità affiancando Zoe ad altri creator e ambassador reali. L’obiettivo è creare una sinergia tra l’innovazione dell’intelligenza artificiale e l’esperienza reale di influencer umani, combinando i vantaggi della tecnologia con la credibilità di chi pratica realmente sport e fitness. Zoe fornirà quindi ispirazione e motivazione, mentre i creator reali dimostreranno i risultati tangibili degli allenamenti e dei programmi promossi.
Il rischio di un’identità senza archetipo
Nel branding come nella narrazione, l’archetipo è uno strumento potente per generare connessione emotiva. È una struttura riconoscibile, che aiuta le persone a orientarsi, a comprendere un personaggio e – soprattutto – a identificarsi con lui.
L’eroe, il ribelle, il mentore, l’esploratore: sono modelli narrativi universali che parlano direttamente ai bisogni profondi del pubblico.
Non servono solo a costruire coerenza di immagine. Servono a creare riconoscimento.
Il consumatore si emoziona quando riconosce, anche inconsciamente, una parte di sé in chi comunica.
Quando vede nel personaggio non solo un obiettivo da raggiungere, ma anche una storia da attraversare.
È qui che Zoe De Biasi, l’AI ambassador di McFit, mostra un limite strutturale.
Zoe è progettata con cura: ha un’identità visiva precisa, uno stile coerente, una personalità definita.
Ma non è costruita su un archetipo reale, perché manca di ciò che lo rende credibile: il conflitto, la trasformazione, l’esperienza.
Non ha una sfida da affrontare, non evolve, non cambia.
È un’immagine perfetta che esiste al di fuori di qualsiasi tensione narrativa.
E questo riduce drasticamente la sua capacità di generare empatia, coinvolgimento, partecipazione.
Nel momento in cui il brand sceglie di sostituire il volto umano con una figura sintetica, perfetta e immobile, si espone a un rischio comunicativo concreto:
quello di costruire un’identità riconoscibile, ma non relazionale.
Zoe non è un errore. È un progetto intelligente, tecnicamente impeccabile.
Ma è anche la dimostrazione che senza un posizionamento archetipico forte, senza una narrazione che evolve, la capacità di ispirare si indebolisce.
E con essa, la forza stessa del brand.
Conclusione
L’introduzione di Zoe De Biasi da parte di McFit segna un punto di svolta nella comunicazione del fitness: è il primo caso italiano di un brand che sceglie di affidarsi a un ambassador generato interamente dall’intelligenza artificiale.
Dal punto di vista strategico, l’operazione è perfettamente allineata con le logiche dell’innovazione e del controllo del messaggio. Zoe è coerente, sempre disponibile, modellabile in base agli obiettivi del brand.
Ma proprio questa assenza di imperfezione solleva una domanda fondamentale per chi si occupa di branding e comunicazione:
può esistere relazione senza esperienza?
Il successo di un personal brand – o di un brand che si racconta come persona – non dipende solo dall’estetica o dalla performance, ma dalla capacità di attivare un processo di identificazione emotiva.
McFit ha fatto una scelta audace.
Ora il vero terreno di sfida sarà capire se e come il pubblico sarà disposto a entrare in relazione con un’identità che non può restituire nulla di umano.
Perché se l’intelligenza artificiale è il futuro, l’empatia resta ancora la chiave del presente.